Distruggere la Dalmine
La mattina del 6 Luglio è calda, limpida e preannuncia una bellissima giornata, sulla fabbrica occupata dai Tedeschi. La produzione bellica è più del 95% : ogive per siluri, collettori vapore di caldaie per navi da guerra, 9000 tonnellate di proiettili per missili al mese, il controspionaggio Inglese, operativo con base a Osio Sotto, parla di costruzione di cilindri involucro per le V1 e V2, le bombe volanti che stanno devastando Londra. Dai documenti pervenuti sembra che, in collaborazione con la Resistenza, si sia tentata una strategia di sabotaggi all’interno, ma infruttuosa, quindi il Comando Alleato decise per l’annientamento dello “Stabilimento Ausiliario” DALMINE SA.
Per questa operazione il Comando Americano si avvale del 99th B.G. con 28 aerei B-17 conosciuti come “Fortezze Volanti”; sono Boeing B-17 Flying Fortess che possono trasportare fino a 7.950 Kg di bombe ed hanno una autonomia di viaggio di 3.220 Km. Sono di stanza nel campo di Tortorella (Salerno), dopo che l’Otto Settembre alle 18.30, l’armistizio firmato dal Capo del Governo Italiano, Maresciallo Pietro Badoglio e il Generale Dwight Eisenhower, ha sancito la cessazione di ogni ostilità del Regno d’Italia contro le forze Anglo-Americane. Di conseguenza gli aeroporti dislocati nel Sud Italia vengono occupati dagli Alleati.
La spedizione inizia sopra Foggia alle 08.10, con il decollo di 530 velivoli B-17, che risalgono insieme sino al nord Italia. Ad Istria si separano per colpire altri obbiettivi prefissati che sono : lo scalo ferroviario di Verona, il viadotto sul fiume Avisio Trento, Aviano, Casarsa, Porto Marghera, Latisana e Trieste.
E’ Sarnico il primo triste testimone di questo attacco; le 27 “Fortezze Volanti” si abbassano di quota per tarare i sistemi di puntamento intorno alle 11.00, poi inizia la “corsa di bombardamento” verso l’acciaieria Bergamasca. Volano a 23.500 piedi ed hanno come scorta 37 Caccia P-51 Mustang del 52nd Fighter Group; sono le 11.04 e i bombardieri del Diamond Group scaricano il loro carico di morte. Vengono sganciate 77 tonnellate di bombe da 500 Libbre e 50 pacchi di Nichel (che emana fumi e gas irritanti e tossici con l’esplosione); la sirena che avrebbe dovuto avvertire gli operai rimase “inspiegabilmente” spenta. Fatto che suscita la rabbia nei confronti della direzione e del comando tedesco, rei di non aver volutamente fatto suonare la sirena per non interrompere il lavoro. Non sarà l’unico bombardamento poichè il 29 Gennaio, il 12, il 14 e il 22 Aprile 1945 la fabbrica subirà altri bombardamenti; danni ingenti ma nessuna vittima, le sirene quelle volte suonarono.
Alle 11,20 tutto finisce e l’operazione 614 termina lasciando sul campo 278 morti e oltre 800 feriti : 244 vittime dipendenti della Dalmine, 13 di altre aziende, 21 morti tra la popolazione civile. Nei giorni che seguono l’orrore e la paura, non permettono di smuovere le rovine ancora con dei corpi da recuperare. La direzione impone agli operai che si sono salvati di rientrare al lavoro entro il 24 luglio pena il licenziamento.
I MORTI DI OSIO SOTTO
I Caduti di Osio Sotto sono certificati sono 15, di altri 2 stiamo accertando le documentazioni necessarie. Attraverso questo lavoro di ricerca, approfondito ancorchè incompiuto a cui Itervitae si sta dedicando, intendiamo rendere omaggio ai nostri Padri caduti e a quelli che, con speranza e forza nonostante i tempi bui, hanno ricostruito la loro vita, dando a noi il regalo della nostra.
GLI ORFANI di GUERRA RESIDENTI A OSIO SOTTO
Questo prezioso e unico documento illustra il censimento fatto nel 1946 dalla “PRO DALMINE”; La Società Anonima Stabilimenti di Dalmine è la fondatrice della Società Anonima “Pro Dalmine” (costituita il 09.07.1935 con sede a Milano e poi fusa in Dalmine nel 1973) la quale ha per scopo precipuo il coordinamento e l’incremento di tutte le opere assistenziali per la maestranza operaia ed impiegatizia nella zona di Dalmine e l’incremento di opere sociali, culturali ed assistenziali a loro favore e delle loro famiglie, in questo elenco figurano anche gli Orfani dei Caduti del bombardamento del 6 Luglio 1944.